lunedì 4 febbraio 2013

Ditemi voi se questo è un paese che mantiene le proprie promesse.

Leggete quanto segue.

Rovigo - “Chiedo equità in relazione alla cancellazione degli incentivi per l'assunzione di lavoratori in mobilità”. Il Vice Presidente Guglielmo Brusco ha inviato una nota al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e all'assessore della Regione Veneto Elena Donazzan per sollecitare un intervento statale per ripristinare le liste di mobilitazione che sono state chiuse col finire dell’anno. 
I lavoratori licenziati in forma individuale per giustificato motivo oggettivo da imprese composte da meno di 15 dipendenti non possono più essere iscritti nella lista di mobilità ex legge 236/93. Questa decisione è la conseguenza del mancato inserimento nella Legge di Stabilità 2013, L. 24 dicembre 2012 n.228, della  proroga annuale alla previsione contenuta nell’art.4 comma 1 della legge 236/93.
La Regione, pertanto, ha invitato le province ad iscrivere nella lista solamente i lavoratori licenziati sino al 30 dicembre 2012, la nota precisa anche che “le istanze di iscrizione in lista di mobilità di lavoratori licenziati dal 31 dicembre 2012 per il momento sono da raccogliere e non da approvare in considerazione che non è certo se la mancata proroga della lista 236/93 sia da addebitare ad una precisa volontà da parte del Governo o ad una dimenticanza che verrà successivamente sanata”.
“La portata della mancata proroga in realtà sembra ben più grave perché a far data dal 1° gennaio 2013 è venuto meno anche lo stanziamento necessario a finanziare gli incentivi per l’assunzione dei lavoratori già iscritti nelle liste di mobilità - spiega Brusco - la decisione o dimenticanza del Governo Monti e del Ministro Fornero è grave e inaccettabile e tradisce le promesse fatte in Parlamento. Dopo il pasticcio “esodati” – continua Brusco - oggi siamo di fronte ad un altro provvedimento che colpisce i lavoratori più deboli e le loro famiglie. Nella sola provincia di Rovigo i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità 236/93 sono 2.259 ed il problema dell’occupazione nelle imprese permane fortissimo ed è evidente che è importante la riconferma degli incentivi alle aziende che assumono lavoratori in mobilità”.
La richiesta è quella di aprire, da subito, un confronto con l’Inps per la concessione, a tutte le imprese che dovessero assumere lavoratori dalle liste di mobilità dei benefici contributivi previsti dalla legge 223/91.

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